E si prepara a correre unito
Nalesso: «È un momento particolare. Seviranno un programma concreto e toni pacati»
Luigi Benedetto
Il 2021 rappresenta molte cose. L’anno delle Olimpiadi (rinviate causa Covid dal 2020), degli Europei di calcio (anch’essi previsti per il 2020 e rinviati per la pandemia) ma anche l’anno che porterà al voto diversi Comuni, tra i quali Volpiano. Difficile, stante la situazione attuale, capire se si voterà in primavera, o se la consultazione slitterà di qualche mese. La certezza è che prima o poi i volpianesi andranno a scegliere il nuovo sindaco.
Un appuntamento al quale il centro destra cittadino sta già lavorando:
«La cosa che al momento si può dire è che tra le tre principali forze di quest’area, vale a dire Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, c’è grande dialogo e molta serenità - spiega dal fronte di FdI Flavio Nalesso - per cui ci sono tutte le condizioni per presentarsi a questo appuntamento uniti».
Anche se saranno elezioni del tutto particolari:
«Sia perché, dal punto di vista politico, la prossima tornata rappresenterà per Volpiano la fine di un ciclo - prosegue - Un ciclo durato vent’anni, nel corso dei quali ha governato il centro sinistra, più o meno con le stesse persone nei posti chiave dell’Amministrazione. Sarà un elemento di cui tenere conto. Come si dovrà tenere conto anche di un’altro aspetto: viviamo un periodo difficilissimo, che nessuno fino a pochi mesi fa poteva immaginare. Per cui sarà necessario presentarsi con un programma sobrio, concreto, senza fronzoli e realizzabile, così come questa situazione richiede».
Un periodo difficile, che avrà riflessi anche sulla competizione elettorale:
«Credo fortemente che non sia tempo di toni accesi e di polemiche - aggiunge - Servono garbo, pacatezza e confronto. Non è tempo, questo, di esacerbare gli animi, già sufficientemente provati, con atteggiamenti troppo sopra le righe solo per provare a trarne beneficio. Questa è la linea che, credo, si debba adottare. Per quanto ci riguarda dovremo mettere i volpianesi davanti ad una scelta. Proponendo un modello di città, di amministrazione, di rapporto con la cosa pubblica diverso da quello che hanno conosciuto in questi ultimi 20 anni. E poi saranno loro a fare la differenza».