De Zuanne: «Il Piemonte ha già dato»
Approvato un documento di sostegno ai Comuni in prima fila in questa battaglia
lu.be.
Il Piemonte ha fatto ampiamente la sua parte. Come ha ribadito il sindaco Emanuele De Zuanne snocciolando i dati ufficiali di Arpa Piemonte, la nostra regione ospita già il 73 per cento dei rifiuti nucleari italiani, e l’83 per cento del carburante nucleare irraggiato, cioè quello pronto per essere immesso nelle centrali.
«Delle centrali nucleari attive in Italia, le più produttive erano proprio nella nostra regione - ha ribadito - E i rifiuti sono stati stoccati in un vecchio deposito della Fiat, cioè non realizzato appositamente per questo fine. Una situazione che i sindaci interessati, e comunque stiamo parlando di una distanza di una trentina di chilometri in linea d’aria da Volpiano, hanno tollerato pensando si trattasse di una soluzione temporanea, in attesa di individuare il deposito definitivo. Che rischia di essere quello stesso sito. E se in sindaci hanno già espresso preoccupazione per la situazione attuale, immaginarsi cosa potrebbe succedere se diventasse il deposito delle scorie di tutta Italia».
Anche perché per garantire la massima sicurezza servono condizioni geologiche ben precise. Ambienti secchi e asciutti, non certo umidi come la zona del vercellese: «Perché è facile imaginare cosa potrebbe succedere se ci fosse una perdita da uno di quei fusti in una zona ricca d’acqua come questa», ha concluso il primo cittadino. Quindi, come detto, Consiglio unito e compatto nell’opporsi al progetto. In modo da dare più forza ai Comuni direttamente coinvolti, e che devono portare avanti una battaglia che li tocca da vicino ma che, comunque, interessa tutti.