Coppia di Cumiana negativa al secondo test
I circoli della cultura preoccupati per il loro futuro si appellano alla sindaca Appendino
na.ber.
Il piano di contenimento deciso dal Ministero della Sanità, che prevede la chiusura di tutti gli spazi pubblici e l'annullamento degli eventi che prevedano assembramenti di persone, almeno in Piemonte sta funzionando.
Non solo non ci sono stati nelle ultime 24 ore nuovi contagiati da Covid-19, ma addirittura il numero di persone colpite dal virus sono scese da tre ad una. La coppia di Cumiana è risultata, infatti, negativa ai controlli di secondo livello. I primi test avevano dato esito positivo, ma l’ultima parola, secondo quanto prescrive la procedura, spetta all’Istituto Superiore di Sanità, dotato di laboratori di altissimo livello.
Una buona notizia che potrebbe far recedere l'Italdesign, dove l’uomo di Cumiana lavora a chiudere tutti gli stabilimenti del gruppo lasciando a casa quasi mille persone.
In Piemonte resta, quindi, un solo paziente positivo ricoverato all’Amedeo di Savoia le cui condizioni di salute non sono preoccupanti.
Si fa preoccupante la situazione, già difficile, dei luoghi torinesi culturali, della musica dal vivo, club, locali, centri giovanili, circoli e molto altro. In una lettera alla sindaca Chiara Appendino, Arci Torino, Babelica, Bellarte, Blah Blah, Cap10100, Cartiera Circolo Arci La Cadrega, Circolo Arci Machito, Circolo B-Locale scrivono:
"la situazione di crisi del settore al momento è aggravata dalla chiusura degli spazi dovuta al diffondersi del Covid-19, rendendo necessario e indispensabile costituire una rappresentanza istituzione alle nostra istanze. Non abbiamo più le risorse per autosostenerci, siamo allo stremo delle forze. In questo momento di grande destabilizzazione dato dal panico e dalla preoccupazione, questa interruzione sta catapultando l'intero settore degli spettacoli, del teatro e degli eventi culturali in un baratro dal quale rischiamo di non rialzarci, con perdita di posti di lavoro e di iniziative culturali che spegnerebbero Torino. Siamo luoghi di cultura che generano creatività diffusa, ricadute economiche e occupazionali".
La chiusura di una settimana, dovuta all'ordinanza del Ministero, sta creando gravi problemi alle imprese del settore.
"Le ripercussioni dureranno per mesi anche nelle più rosea speranza che la situazione migliori. Non contestiamo le decisioni delle autorità nazionali competenti, ma chiediamo di valutare e considerare anche l'emergenza economica, sociale, aggregativa e culturale, dovuta alla chiusura delle attività nel nostro settore. Chiediamo di attivare ammortizzatori sociali e provvedimenti finanziari per azzerare tutti gli adempimenti fiscali, per evitare un disastro in termini di fallimenti