Due mozioni approvate ieri in Sala Rossa
Già 8mila utenti hanno chiesto al Comune ed all'azienda di trasporto pubblico il rimborso per i mesi non utilizzati
na.ber.
Mandare i figli a scuola costa e non poco. E, non solo per i libri di testo e il materiale didadittico necessario, anche per l'abbonamento ai mezzi di trasporto. Come pure costa recarsi al proprio posto di lavoro.
Se poi le scuole e le aziende sono chiuse a causa della pandemia, allora costa ancora di più.
Ecco perchè ieri il Consiglio comunale di Torino ha approvato due mozioni per il rimborso di quegli abbonamenti non utilizzati. Il primo - presentato da Silvio Magliano dei Moderati e approvato con alcuni emendamenti - impegna la Giunta a confrontarsi con la Regione, con AMP, con i gestori del trasporto pubblico e con Gtt perché si trovi il modo di rimborsare o quantomeno congelare (per un pari numero di giorni) gli abbonamenti inutilizzati da studenti e lavoratori a causa dell'emergenza coronavirus.
La seconda mozione, approvata anch'essa, presentata dalla consigliera Federica Scanderebech del gruppo misto di minoranza Rinascita Torino, è orientata verso la valutazione di una qualche forma di indennizzo.
"Chi aveva sottoscritto abbonamenti mensili o annuali con Gtt - spiega Scanderebech - con pagamento anticipato e scadenza prestabilita, si è ritrovato a non utilizzarli, tra questi tantissimi studenti impossibilitati ad uscire dalla chiusura di scuole e università ed altrettanti numerosissimi lavoratori e cittadini. Ben 8mila torinesi, tramite il Movimento Consumatori, Codacons e Tutelattiva, hanno dunque chiesto al Comune ed all'azienda di trasporto pubblico il rimborso per i mesi non utilizzati. Tenendo presente che saranno molti di più quelli che dovranno essere rimborsati in quanto gli abbonamenti sottoscritti ammontano a 100mila utenti, di cui 30mila ordinari e 60mila studenti”.
Richieste queste che dovrebbero arrivare anche dai sindaci dell'area metropolitana che contano tra i loro cittadini numerosi pendolari.