La sindaca non dovrà lasciare Palazzo Civico
Chiappero: «Siamo ai minimi storici della pena e questo dimostra l’irrilevanza del fatto»
Federica Carla Crovella
Poco dopo le 15 di oggi la sindaca di Torino, Chiara Appendino è stata condannata a sei mesi per il caso Ream.
La vicenda riguarda un debito che sarebbe stato contratto dal Comune di Torino, nella precedente legislatura, con il fondo immobiliare di Unicredit, Ream, interessato alla riqualificazione dell'ex area Westinghouse. Il Comune di Torino non avrebbe inserito nel bilancio 2017 i 5 milioni di euro versati come caparra dalla società, hanno sostenuto i magistrati Enrica Gabetta e Marco Gianoglio.
L’abuso d’ufficio si sarebbe tradotto quindi in un vantaggio politico che la sindaca avrebbe ottenuto da quell’operazione. Appendino è stata assolta da quest’ultima accusa perché il fatto non sussiste, ma ha retto il capo d’imputazione di falso in atto pubblico.
La sindaca non dovrà lasciare Palazzo Civico prima della scadenza del mandato, poiché non incorrerà nella legge Severino. Ha detto che si autosospenderà dal Movimento 5 Stelle, ma potrà portare a termine il suo mandato, infatti la condanna non lo impedisce, e ha ribadito di aver agito per il bene di Torino.
I legali aspettano di leggere le motivazioni della sentenza; ha dichiarato il legale Luigi Chiappero, che impugnerà la sentenza e ha fatto notare che «siamo ai minimi storici della pena e questo dimostra l’irrilevanza del fatto».
L’ex braccio destro Giordana è stato condannato a otto mesi, a sei assessore al Bilancio Rolando.