Da gennaio persi 172,5 milioni di passeggeri
In Italia 27 scali su 39: tutti quelli con meno di 5 milioni di viaggiatori annui
na.ber.
Sta diventando sempre più drammatica la situazione in molti aeroporto europei. Neppure Caselle fa eccezione: pochi voli nonostante il tentativo di ripresa dopo il primo lockdown, ma soprattutto pochi passeggeri in arrivo e partenza.
Entrare nello scalo torinese in alcune ore della giornata è quasi impressionante: locali completamente deserti, negozi e bar chiusi. E' una desolazione, ma la situazione è abbastanza comune in moltissimi scali non solo italiani, ma anche europei. Perchè se il primo lockdown era già stato pesante da sopportare, la seconda ondata della pandemia, in corso in questo momento, a molti scali potrebbe dare il colpo di grazia definitivo.
A sostenerlo, qualche giorno fa è stato l'ente aeroportuale ACI Europe, secondo cui circa 200 aeroporti in Europa potrebbero affrontare il fallimento nei prossimi mesi se il traffico passeggeri non inizierà a riprendersi entro la fine dell'anno.
L'Airport Council International ha stimato che ben 193 hub europei siano considerati "aeroporti a rischio" come pure 277mila posti di lavoro. Si tratta principalmente degli scali più piccoli, quelli con meno di 5 milioni di viaggiatori ogni anno, dove la chiusura avrebbe un impatto produrrebbe un impatto drammatico sui posti di lavoro locali.
Non se la stanno cavando neppure gli aeroporti europei più grandi, che sempre secondo l'ente europeo, stanno bruciando denaro contante a un tasso insostenibile,. I primi 20 aeroporti europei hanno già aggiunto 16 miliardi di euro di debito, che sono equivalenti a quasi il 60% dei loro ricavi in un anno normale.
