Mentre Italo ferma la maggior parte dei treni
Calo della domanda di oltre il 90% e la maggior parte del personale in cassa integrazione
na.ber.
L'emergenza sanitaria sta mettendo in ginocchio il trasporto pubblico.
Italo da «martedì 10 novembre sospende la maggior parte dei servizi giornalieri - spiega la società in una nota - del suo network, a causa della riduzione della domanda di oltre il 90% sul trasporto lunga percorrenza in tutta la nazione e della introduzione delle limitazioni riguardanti la mobilità interregionale da e per territori strategici della propria offerta».
La società è, infatti, fortemente colpita dalle misure restrittive disposte dal governo e la situazione non ha fatto che peggiorare con la nuova stretta contenuta nel DPCM del 3 novembre.
«La situazione che si sta verificando per il trasporto Alta Velocità - prosegue la nota - è identica a quella a quella che si è realizzata durante il lockdown di primavera, quando si registrò un crollo della domanda del 99% con gravi ripercussioni sull’intero settore. Italo manterrà 2 soli servizi giornalieri sulla direttrice Roma-Venezia e 6 servizi giornalieri sulla direttrice Napoli-Milano-Torino e applicherà la cassa integrazione al proprio personale».
E, dopo Italo, ad annunciare un drastico cambio di strategia è anche Trenitalia che il 5 novembre in audizione alla Commissione Trasport della Camera ha illustrato la sua situazione: circa 1,5 miliardi di euro di perdite di fatturato.
Intanto dal 4 novembre Trenitalia ha già sospeso 28 collegamenti, pari a 190 frecce al giorno in circolazione, il 67% dell'offerta pre-covid; mentre a revisto di sopprimere da domani, lunedì 9 novembre, altre 50 corse (140 frecce al giorno in circolazione) pari al 50% dell'offerta pre-covid, mentre dal 14 sta valutando di arrivare a 78 Frecce al giorno in circolazione, pari a un'offerta del 28-30% rispetto al periodo pre-covid.
«Il calo della domanda – Spiega l'Ad Orazio Iacono – ci costringe a rivedere la nostra offerta, pur mantenendo i collegamenti essenziali per la mobilità del Paese. A ottobre 2020 avevamo un calo della domanda pari al 65% rispetto al 2019, nei primi giorni di novembre la riduzione è dell’80%. In virtù di questi numeri abbiamo deciso di tagliare 28 collegamenti, che equivale ad avere in circolazione ad oggi 190 Frecce».
Rimane, invece, al momento invariata l'offerta regionale e Intercity perchè la decisione spetta ai committenti, mentre ai viaggiatori che avevano prenotato verranno proposte alternative di viaggio, precedenti o successive, o il rimborso integrale del costo del biglietto.