La delusione del segretario nazionale Dem
Lo sconcerto e l'amarezza del segretario regionale Paolo Furia
Chiara Mingrone
Un fulmine a ciel sereno ha colpito, ieri, giovedì 4 marzo, il Pd. Nel tardo pomeriggio: il segretario Nicola Zingaretti si è dimesso.
Esattamente dopo due anni dalla sua elezione, Zingaretti ha annunciato l’abbandono della guida del Nazzareno attraverso un post sul suo profilo Facebook:
«Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c’è il problema del lavoro, degli investimenti e la necessità di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni - e, continua - Nelle prossime ore scriverò alla Presidente del partito per dimettermi formalmente».
Il 13 marzo avrebbe dovuto esserci l’Assemblea nazionale, le tensioni all’interno del gruppo erano già presenti: dall'alleanza strutturale con il M5S alle troppe poche donne proposte come sottosegraterio nel nuovo governo Draghi.
Dai big del partito - da Franceschini a Guerini - è arrivato l’invito unanime a ripensarci, ma al momento nessun ripensamento.
Sconcerto anche nella sede del PD piemontese. Il segretario regionale Paolo Furia commenta:
«Esprimo solidarietà ed amicizia nei confronti di Nicola Zingaretti, votato solo due anni fa da una larga maggioranza delle elettori alle Primarie nazionali.
E' triste constatare l'alto numero di avvicendamenti nel ruolo di segretario nazionale del nostro Partito (circa una media di uno ogni 2 anni). Nello specifico ritengo che sarebbe opportuno un maggior sforzo di solidarietà nei confronti di un gruppo dirigente che è stato chiamato negli ultimi due anni a gestire una serie di situazioni inedite e gravissime. Nessuno nel Partito Democratico intendeva arrivare a questo epilogo, ecco perché è auspicabile che la situazione venga ricomposta il prima possibile».
Posizione analoga è arrivata dal circolo casellese amareggiato dalla scelta arrivata in un momento sicuramente non adatto.
Ma ormai il dado sembra tratto. Al momento non si sa quando e come avverrà l’elezione del prossimo segretario