Ancora viva la parte dedicata ai Libri
Nata a Torino nel 1791, nel 2002 è stata acquisita da De Agostini
Luigi Benedetto
La notizia ha scosso il mondo della cultura, torinese ma non solo. La Utet, la storica Utet (Unione Tipografico-Editrice Torinese), nata nel lontano 1791, chiude i battenti. Una notizia data forse un po’ frettolosamente, e che risponde solo in parte a verità. Della Utet, infatti, chiude solo una parte, la sezione Grandi Opere. Quella che negli anni ha dato messo in circolo opere di pregio, trattati, classici, enciclopedie (queste ultime praticamente inutilizzate dopo l’avvento di internet), e per la quale nell’ottobre scorso sono stati portati i libri in tribunale, a Milano, decretandone il fallimento. Rimane viva e vegeta, invece la sezione Utet libri.
Nata grazie ad una felice intuizione dei fratelli Pomba, librai, si specializza subito nelle opere enciclopediche e in quelle che spaziano nei vari campi del sapere. Nei primi decenni del Novecento conquista il mercato dell’editoria per ragazzi, grazie alla vendita a rate e alla rete di agenzie diffuse in tutta Italia. Tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, raggiunge il momento di massimo splendore, con la nascita di Utet Libreria prima, di Utet Periodici Scientifici poi, e quindi l’acquisizione dalla casa editrice Petrini e poi della Garzanti. Nel 2002, il gruppo De Agostini acquista il marchio, svuota anno dopo anno il catalogo, e anno dopo anni cede rami e settori. Ma almeno quel nome, Utet, continua vivere. Nelle librerie, nelle biblioteche e sui comodini, dove spesso stazionano i libri in attesa di essere letti.