Per resistere alla solitudine forzata da lockdown
Ogni cittadino potrà averne uno, chi vive da solo addirittura due
na.ber.
Avreste mai pensato di poter avere un "compagno di coccole" istituzionalizzato? Sicuramente no, visto che in Italia si disquisisce perfino sulla parola congiunto e si sta discutendo con chi sarà possibile trascorrere le festività natalizie. Sarà possibile passarle solo con i parenti di primo grado - genitori, fratelli e sorelle - o saranno ammessi anche zii e cugini?
Ecco mentre nel nostro Paese si parla di quali "congiunti" potranno essere ammessi alla stessa tavola, il Belgio istituisce il "compagno di coccole", perchè la pandemia e le regole che ne sono seguite non hanno solo portato ad un'emergenza sanitaria di gravità incredibile, economica, ma anche sociale e la solitudine è diventata un problema.
Il “compagno di coccole” - knuffelcontact -, istituito dal governo belga, quindi, rappresenta una soluzione efficace per combattere la solitudine da quarantena.
Come?
Ogni cittadino potrà averne uno, chi vive da solo, addirittura due. Bisognerà comunque fare attenzione a limitare i contatti fisici, seguendo regole precise. L’isolamento forzato da quarantena è, infatti, una condizione non naturale e può far nascere disagi psicologici e fisici. Per questo motivo, il Belgio, di fronte a un secondo lockdown imposto per far rallentare la curva dei contagi (previsto fino al 13 dicembre), ha deciso di stare vicino ai propri cittadini e aiutarli a combattere la depressione da solitudine.
«Ogni membro della famiglia ha diritto a un compagno di coccole - si legge sul sito del governo belga - Le famiglie possono invitarne a casa uno alla volta. Quando il compagno di coccole è presente non si possono ricevere ulteriori visite. Chi vive da solo, invece, ha diritto a due “knufflecontact”, ma può ospitare un compagno di coccole alla volta».
Il Belgio, tuttavia, non è il primo Paese europeo ad adottare una misura per combattere la solitudine. Durante il lockdown di questa primavera, in Olanda era arrivato di “seksbuddy”, un compagno di letto per allietare le serate di chi era costretto a trascorrere in solitudine i mesi di isolamento forzato. Mentre in Gran Bretagna, subito dopo la fase delle chiusure più restrittive, è stata introdotta la “support bubble”, bolla di sostegno, che permetteva a una persona che viveva da sola di incontrarne un’altra non convivente sotto lo stesso tetto.
E, in Italia?