Il suo voto convalidato alla moviola
Ma chi oggi critica chi ha cambiato sponda, ieri li reclutava...
Luigi Benedetto
Entrare nella storia ed essere baciati dalla gloria per una frazione di secondo è un privilegio che spetta ai velocisti. Ai velocisti e ad Alfonso “Lello” Ciampolillo da Bari. E se i velocisti potranno rincorrere gloria e ingresso nella storia alle prossime Olimpiadi (posto che si disputino regolarmente…) Alfonso “Lello” Ciampolillo il suo momento di gloria l’ha vissuto ieri.
Non ci era riuscito nel 2009, quando si era candidato alla carica di sindaco di Bari per il Movimento Cinque Stelle, conquistando ben 767 voti, pari allo 0,4 per cento. Gli è andata meglio nel 2013, quando ha conquistato, sempre con il movimento di Grillo, uno scranno al Senato, riconquistato anche nelle elezioni successive. Questo sino all’anno scorso, quando viene cacciato dal gruppo per il mancato versamento dei rimborsi, e plana nel gruppo Misto.
Il suo mandato è caratterizzato da prese di posizione quanto meno singolari. Sua la teoria che la Xylella, il batterio che ha fatto strage degli ulivi in Puglia, in realtà non esiste, e che le piante possono essere curate lavandole con il sapone e sottoponendole a un bombardamento di onde elettromagnetiche. E per salvare almeno uno degli alberi destinato all’abbattimento lo elegge come sua residenza parlamentare. Ma in qualche modo dalla sua residenza viene sfrattato, dal momento che l’ulivo viene comunque abbattuto. Vegano, animalista, promotore della cannabis light inserita nei protocolli di cura di molte malattie (Covid compreso), si è espresso più volte contro l’uso della mascherina.
Poi, l’altro giorno, col suo intervento in zona Cesarini (certificato dalla moviola) per il voto favorevole al Governo, l’improvvisa notorietà. Trasformata anche in valanghe di insulti sulle sue pagine social (che, comunque, contengono perle non indifferenti, come: “Noi abbracciamo gli alberi, la Bellanova abbraccia le poltrone!”). Ma, Ciampolillo a parte, non è male ricordare che quegli stessi che oggi condannano e demonizzano il suo (e altrui) cambio di sponda, sono gli stessi che solo qualche anno addietro avevano “incentivato” il cambio di sponda dei vari Razzi e Di Gregorio…