È prodotto dalla start up Bolt
Particolari sensori avvertono la centrale in caso di manovre poco ortodosse
Luigi Benedetto
Sono tanti coloro che, per gli spostamenti rapidi e brevi nelle grandi città, sfruttano la nuova moda del monopattino. E sono ancora di più coloro che, sempre nelle grandi città, avranno alzato gli occhi al cielo, eufemisticamente parlando, cozzando contro un monopattino abbandonato in mezzo a un marciapiede, o inchiodando per non travolgerne uno impegnato in una manovra non troppo ortodossa.
Cose che, in futuro, potrebbero non accadere più. A trovare, forse, una soluzione a questo problema è stata la Bolt, una società che gestisce un servizio di noleggio di monopattini elettrici in 45 città d’Europa (e si spera siano meno veloci dell’omonimo centometrista giamaicano). Non tanto per le caratteristiche tecniche dell’ultima generazione di esemplari messa in commercio (con un’autonomia di circa 40 chilometri, e una velocità massima di 25 chilometri orari - a fronte dei 37,5 orari toccati da Usain nel suo record del mondo) quanto perché i nuovi monopattini sono dotati di particolari sensori che inviano alla centrale dati relativi a manovre scorrette, a stili di guida poco ortodossi, al parcheggio in zone non consentite, alla velocità eccessiva quando si attraversa un’area pedonale. La centrale, a questo punto, avverte il conducente delle infrazioni commesse, invitando ad un atteggiamento più prudente. Non solo. Da remoto è possibile anche limitare la velocità massima a 15 chilometri orari, per andare incontro alle necessità di utenti alle prime armi.
Un’innovazione che consentirà alla Bolt, nei prossimi mesi, di estendere il suo servizio da 45 a 100 città europee, e di immettere sulle strade oltre 130mila nuovi esemplari.