Due nomi diversi per lo stesso spazio
Svista della toponomastica o scelta voluta e ponderata?
Federica Carla Crovella
Torino. Angolo via Cavour e via Carlo Alberto. C’è la Chiesa della Madonna degli Angeli, che risale al 1600, ristrutturata nel 1900 su progetto dell'architetto Carlo Ceppi. Probabilmente è stato il primo edificio costruito in cemento armato. È detta anche tecnica Hennebique, dal nome del costruttore francese François Hennebique, che per primo cominciò a usare questo materiale per molte costruzioni diverse tra loro, quindi su larga scala.
Ma oggi non parliamo della Chiesa, bensì di quello che sta fuori, perché a volte le cose sono diverse da come sembrano. La Chiesa si affaccia sull’omonima Piazzetta Madonna degli Angeli. Infatti, se andiamo dall’altro lato della strada notiamo che la targa che segnala la piazza è denominata proprio così. E fino a qui, nulla di strano.
Proprio all’angolo con via Carlo Alberto, ci aspetteremmo sulla targa vicina la stessa scritta. Giusto? Quella è pur sempre Piazzetta Madonna degli Angeli. E invece no! Lì c’è piazzetta Beata Vergine degli Angeli: sono le targhe che parlano.
Una piazza con due nomi diversi o due piazze una dentro l’altra?
A voi la scelta.
Chi l’ha progettata potrebbe aver volutamente sostituito il termine “Madonna” con “Beata Vergine”, alludendo pur sempre allo stesso soggetto. Oppure potrebbe essere stata una svista mai notata? Comunque sia, stando ai nomi delle vie e alle targhe, Torino ospita forse la piazza più piccola di sempre, delimitata da un cancelletto e una porticina in legno. Resta uno dei tanti misteri della città.
Beh, intanto, che ci pensate potete sempre visitare la chiesa...