Previsto un tour mondiale nel 2021
Della formazione originale resiste solo il chitarrista Steve Lukather
Luigi Benedetto
Ad un anno dal loro ritiro dalle scene, i Toto si preparano a calcare di nuovo il palco. Certo, con una formazione profondamente diversa da quella che, nel lontano 1976, li aveva visti muovere i primi passi, ma anche diversa da quella che, nel 1982, aveva conquistato il mondo con “Toto IV” e con i singoli “Africa” e “Rosanna”.
David Hungate, il primo bassista, ha lasciato il gruppo nel 1982, e il suo successore, Mike Porcaro, è scomparso a causa della Sla nel 2015. Suo fratello Jeff, uno dei più grandi batteristi di tutti i tempi, è morto nel 1992, stroncato da un attacco di cuore mentre dava il diserbante in giardino. David Paich ha appeso definitivamente “la tastiera” al chiodo lo scorso anno (ma mai dire mai) e il cantante Bobby Kimball, dopo aver lasciato il gruppo nel 1984, ed essere tornato nel 1998, ha definitivamente lasciato nel 2008. E anche il terzo fratello Porcaro, Steve, compositore e tastierista (uno che, tra le altre cose, ha scritto Human nature per Michael Jackson), lo scorso anno ha annunciato di essere ormai stanco dei tour, e di volersi ritirare a vita privata (ma anche in questo caso, mai dire mai).
Avventura finita, quindi. Sì, ma solo per un anno. L’annuncio, l’altro ieri, è arrivato dal chitarrista, Steve Lukather (uno dei fondatori della band) e Joseph Williams (da 10 anni voce del gruppo, figlio di quel John vincitore di cinque Oscar per le colonne sonore di film come Il violinista sul tetto, Lo squalo, Guerre stellari, E.T. l’extraterrestre e Schindler’s list). Un annuncio che parla di un tour mondiale, nel 2021 (Covid permettendo) dal titolo “The dog of oz tour worldwide” e di un evento live via internet previsto per il prossimo 21 novembre. Insomma, il viaggio dei ragazzi di Los Angeles, 28 album all’attivo e 40 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, non è ancora finito.