Non sono la panacea e non sono una cura
Tutti dovrebbero avere a casa un saturimetro per misurare l'ossigenazione del sangue
Paolo Maria Salzotto
Ogni giorno rispondo a decine di telefonate con richieste di informazioni sui tamponi. Il tampone pare diventato un salvavita imprescindibile da qualsiasi considerazione. Ma è molto meglio avere a portata di mano un saturimetro.
Vado per ordine.
La situazione
Premetto che voglio essere elementare in questa spiegazione e salterò dettagli tecnici comunque facilmente verificabili. Attualmente le persone vedono il tampone come la panacea. Non lo è, come non è una cura. È l’istantanea di una situazione attuale. Stop. Se il tampone è negativo, non esaltarti: significa che, per ora, non hai preso il Covid, ma potresti essere infettato domani. Quindi un tampone a settimana? E poi ti rinchiudi in casa fino a primavera?
Senza contare che chi vuole effettuare un tampone senza una reale necessità intasa le strutture sanitarie che già sono impegnate allo spasimo. Se hai avuto rapporti con un positivo (senza mascherina, per oltre 15 minuti, sotto il metro di distanza) allora effettuare il tampone ha senso perché blocca la catena dei contagi. Oppure se presenti sintomi non certi, o se devi assistere anziani. Ma salutare una persona poi rivelatasi positiva non comporta contagio certo. I positivi sono talmente tanti che il sistema rischia di non reggere. Anche le cure domiciliari, per i pazienti non gravi, sono difficili da mantenere in queste condizioni. Le Asl non hanno uomini e mezzi per effettuare centinaia di migliaia di tamponi in tempi brevi.
Tamponi rapidi e molecolari
Il tampone molecolare (che effettuano solo le strutture sanitarie) evidenzia la presenza di materiale genetico del virus e la sua carica virale è l’unico realmente affidabile, ma necessità di apparecchiature sofisticate e di tempo. Il tampone antigenico, o rapido, evidenzia la presenza di componenti del virus e dà risultati in 15 minuti, ma non è altamente specifico ed è già successo che tamponi rapidi positivi fossero poi negativi al molecolare. I test salivari non sono ancora validati e quindi li sconsiglio vivamente.
Cosa puoi fare
Il tuo comportamento e più che mai importante: oltre alle regole che già conosci (mascherina, igiene, distanza) tieni in casa un saturimetro che serve per misurare l’ossigenazione del sangue ed osservare i primi segni di polmonite. Se non stai bene, puoi tenere sotto controllo la tua situazione di salute ed evitare di andare al Pronto Soccorso per un malessere passeggero aggravato solo da paura. Lo strumento è facile da utilizzare, ha un costo accessibile e vi sono buone scorte. Dovrebbe essere in tutte le case, vicino al termometro ed all’apparecchio per la pressione arteriosa.
Per avere informazioni più dettagliate o un consiglio personalizzato prendi appuntamento con me. Scrivimi in privato e ti ricontatterò.
Contatti: 011/99.88.028 - 335/80.43.905 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.