Integrazione ospedale e territorio
E' stata istituita anche la figura dell'ostetrica di continuità
Il Dipartimento Materno Infantile dell’ASL TO4, diretto da Luciano Leidi e coordinato dall’ostetrica Michela Miletta, perfeziona l’offerta assistenziale relativa al percorso nascita.
Ora, infatti, tutti e tre i Punti nascita (Ciriè, Chivasso e Ivrea) hanno adottato un nuovo modello organizzativo durante il parto, che prevede l’assistenza in autonomia da parte delle ostetriche delle donne con gravidanza a basso rischio. E' un modello già adottato con successo a Ciriè, che si integra con l’esperienza positiva pluriennale nella gestione delle donne in gravidanza a basso rischio e nella fase del puerperio fisiologico da parte delle ostetriche nei Consultori aziendali.
Un’altra novità riguarda l’integrazione territorio-ospedale con l’introduzione della figura dell’ostetrica di continuità. Ciascuna area distrettuale aziendale integra l’attività di alcune ostetriche dei Consultori con il proprio Punto nascita di riferimento. La sperimentazione è già partita da qualche mese: un’ostetrica dei Punti nascita di Ciriè, di Ivrea e di Chivasso esce sul territorio a seguire gravidanze a basso rischio nel Consultorio del Distretto di riferimento, una volta a settimana; le ostetriche del Consultorio, a rotazione, entrano a loro volta in ospedale per alcuni turni in sala parto e, su chiamata, tutti i giorni da lunedì a venerdì in caso di segnalazione di necessità di presa in carico nella fase del puerperio (con visite domiciliari dopo la nascita o già in ospedale prima della dimissione). Il servizio può anche essere richiesto dalle donne, rivolgendosi al Consultorio di riferimento in gravidanza o ai Punti Nascita di Ciriè, di Ivrea e di Chivasso.
"Si tratta di soluzioni organizzative - commenta il direttore generale dell’ASL TO4, Lorenzo Ardissone - che consentono di poter garantire continuità di assistenza alle donne nella fase della gravidanza e del parto e dopo la nascita, per supportare le donne stesse e la loro famiglia in tutto il percorso senza vuoti assistenziali, intercettando anche eventuali situazioni di fragilità o di bisogni specifici”.