L'orto verticale di Hexagro, l'azienda hi-tech
Può contenere fino a 40 piante e si avvale di una piattaforma per sostenere gli utenti nelle varie fasi della coltivazione
na.ber.
Vi piacerebbe mangiare gustosi pomodori e golose zucchine a Km0, coltivate direttamente sul vostro balcone di casa? La risposta potrebbe essere, ovviamente sì, ma gli spazi spesso non lo consentono.
Niente paura, arriva Poty l'orto verticale modulabile, costruito con materiali riciclati e riciclabili che può essere installato praticamente ovunque: in balconi, terrazzi e addirittura in una sala ampia e luminosa di un appartamento qualsiasi.
Poty è l'orto ideale per chi abita in città, anche per chi ha sempre pensato di non essere dotato di pollice verde.
Ad idearlo è stata l'azienda hi-tech italiana Hexagro, fondata nel 2017 e specializzata nella vertical farming. E' un progetto innovativo che rivoluziona i modelli di agricoltura e punta a coinvolgere tutti coloro che vorrebbero curare un orto pur non disponendo di spazi adeguati. Poty consente, infatti, di assemblare i suoi moduli con un sistema simile ai mattoncini Lego e può contenere fino a 40 piante includendo anche un substrato di cocco utile per sostenere la crescita delle piante ed ottenere un drenaggio ancora più efficiente.
La vera particolarità di questo innovativo progetto sta, però, nella piattaforma – un chatbot accessibile via mobile e desktop – a disposizione degli utenti per assisterli durante le varie fasi della coltivazione e offrire consigli utili per ottenere risultati migliori. E, e se qualcosa non dovesse funzionare, sarà sufficiente scattare una foto e inviarla all’assistente digitale. Tuttu riceveranno da un esperto agronomo le risposte necessarie.
Poty può diventare la risposta alla crisi che stiamo vivendo
«Vogliamo riportare l’attenzione sul consumatore - spiega il cofondatore di Hexagro, Alessandro Grampa - sulle sue esigenze e sul bisogno di ritrovare una dimensione di vicinanza alla natura e ai suoi effetti benefici. Il tutto attraverso l’urban farming, pratica ancora poco frequente in città».