Pierangelo Delsedime, 13 anni, vince... un trattore
Grazie ad un tema sull'agricoltura
È l’11 marzo del 1956. A Verona si tiene, alla presenza dell’onorevole Guido Gonella (nella foto), la premiazione di un concorso svolto tra gli studenti di tutte le scuole agrarie d’Italia. Studenti chiamati a scrivere un componimento sul tema: «Il contadino di domani dovrà essere un tecnico». E a trionfare tra tutti, e a vincere niente di meno che un trattore, un tredicenne di Volpiano, Pierfranco Delsedime. Per svolgere il componimento, gli studenti si sono dovuti ispirare al volume “Guadagnarsi la terra”, di George Henderson, tradotto dal ministro del Tesoro Giuseppe Medici e con la prefazione del senatore Luigi Einaudi.
Il giovane volpianese, con il suo scritto, dimostra, come commentano i componenti della giuria, di aver assimilato perfettamente i principi ispiratori: «Il contadino non può più essere un’analfabeta o chiudersi nel piccolo quadrato del suo campicello, ma deve essere un esperto nell’arte di coltivare la terra». Alla commissione piace anche l’orgoglio contadino dimostrato da Pierangelo: «Qualche mio amico studente a Torino si dà delle arie perché dice che studia il latino. Io che son figlio di contadino gli rispondo che studio l’agricoltura perché so che al mondo non c’è solo bisogno solo di bravi medici o bravi professori, ma anche di valenti agricoltori. Un giorno io andrà da quello studente di liceo e gli dirò: Io valgo quanto te».
Fiero, quindi, Pierangelo, e contentissimi i genitori, Francesco e Caterina che, in quei tempi, conducono come affittuari una dozzina di giornate: « Come primo regalo da parte sua non c’è male...», scherza Francesco. Non sono i soli ad essere contenti per il risultato ottenuto. Tutta Volpiano, infatti, condivide la gioia di questa vittoria: in particolar modo il preside della scuola, Pasquale Papa, che accompagna il ragazzo a Verona in compagnia della professoressa Cerrato - Cosimi. E che tornano a casa non solo con il trattore, ma anche con una biblioteca tecnico - agraria per la scuola. «Cosa quanto mai utile - dicono gli insegnanti - L’istituto è povero, ed ha bisogno di qualsiasi aiuto del genere».