L'anno accademico inaugurato ieri, martedì 8
Il saluto dell'assessore Bertuol e di don Stefano
Luigi Benedetto
Per capire cosa sia l’Unitre, quale spirito la animi, cosa offra a chi la frequenta, sarebbe stato sufficiente prendere parte alla cerimonia di apertura dei corsi 2019/2020, andata in scena martedì scorso nella sala conferenze di Cascina Nuova.
L’Unitre è un posto dove si parla, ci si confronta, si scrive, si lavora, si impara, si ascolta, si legge, ci si racconta e ci si diverte. Dove, in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico, si è parlato di poesie e di occasioni, colte o mancate. Dove è andata in scena una divertente rappresentazione di un quanto mai strampalato matrimonio e dove anche il parroco don Stefano Turi si è esibito nell’insolita veste di barzellettiere (nessuna storiella scollacciata, a scanso di equivoci).
«Questa bella realtà del nostro territorio è ormai al suo 31esimo anno di attività - ha commentato l’assessore Eugenio Bertuol, portando i saluti dell’Amministrazione - Un bel gruppo, cresciuto con il passare del tempo, e che persegue la conoscenza in tutte le sue forme. Il nostro augurio è che possa trovare sempre nuovi stimoli per proseguire nella sua attività». «La mia, quest’oggi, non è solo una presenza istituzionale - ha aggiunto don Stefano - ma anche per ricordare che spesso quando si guarda il particolare si perde di vista l’universale. Il sapere è fatto di diversi aspetti, e quel che tiene insieme tutto è proprio la fede».