A Mappano sono 10, 19 a Leini
Gambino: «Per difenderci dobbiamo restare a casa»
Luigi Benedetto
Sale a nove il numero dei positivi al Coronavirus sul territorio di Borgaro. A Mappano sono dieci, per lo più uomini nella fascia d’età compresa tra i 60 e gli 80 anni. Sono nove anche a Volpiano, mentre a Leini salgono a 19.
«Ogni giorno abbiamo un aumento dei contagi - spiega il sindaco di Borgaro, Claudio Gambino - Questo ci fa capire che tutti noi, nell’esprimere vicinanza alle persone contagiate, dobbiamo fare una cosa sola per spezzare la catena la catena dei contagi ed evitare che questa drammatica conta aumenti: dobbiamo stare a casa. Nessuno deve sentirsi immune: tutti, uscendo da casa, devono essere consapevoli che possono diventare vittime o veicoli del contagio. Allo stesso tempo, però, non è il caso di farsi prendere dal panico o da stupidi isterismi nel cercare di capire chi fosse il contagiato, o dove abitasse. Questo non è importante. Indipendentemente da dove vivessero queste persone abbiamo tutti uno strumento per proteggerci, e cioè restare a casa, che è il luogo più sicuro, e uscire solo per necessità concrete e reali. Il virus non passa attraverso i muri o le porte per cui potete stare certi che, rispettando le disposizioni previste, non vi ammalerete e non avrete alcun problema. Non dobbiamo permettere al Coronavirus di diffondersi, e nello stesso tempo non dobbiamo permettergli di disunire la nostra comunità, né di renderci insensibili e cinici al punto di diffidare del nostro vicino».
E in questa situazione c’è chi, ad uscire di casa, è costretto:
«Sono i nostri eroi - aggiunge - la polizia locale, i carabinieri, la guardia di finanza. E poi i tanti borgaresi che lavorano negli ospedali, i medici di base che sono in prima linea con pazienti che ancora non hanno capito di non dover affollare gli studi medici, le farmaciste e le commesse che servono decine e decine di persone. E poi i nostri meravigliosi volontari: quelli della Croce Verde, i bersaglieri che stanno organizzando la distribuzione della spesa a domicilio, e la protezione civile, che si occupa della distribuzione dei farmaci. Ci sono due cose che possiamo fare per loro: ringraziarli in primo luogo, e poi restare a casa per evitare il diffondersi del virus».