L'omaggio di don Garbiglia al Grande Toro
Rispetto per la tragedia di Superga al di là dei risultati sul campo
Non sono suonate le campane, venerdì sera. Cristiano Ronaldo, con una incornata a pochi minuti dalla fine del derby di ritorno, ha portato il risultato dell’incontro in parità e, nello stesso tempo, ha zittito le campane cittadine.
Il parroco, don Pierantonio Garbiglia, era stato chiaro sulla sua pagina Facebook: nel caso il Torino avesse vinto la stracittadina le campane di Leini al termine della partita avrebbero suonato, non tanto per la vittoria in sé quanto, cosa ancora più importante, per omaggiare in qualche modo il Grande Toro, scomparso proprio il 4 maggio di 70 anni fa in un terribile schianto contro la collina di Superga, di ritorno da una partita in Portogallo. Un atto, da parte del don la cui “fede” bianaconera è seconda solo a quella nella chiesa, condiviso da tutti coloro che, al di là dei colori della propria squadra, sanno riconoscere i meriti, e rispettare le tragedie, delle formazioni avversarie.
Le cose si erano messe bene per sostenitori del Torino, in vantaggio dal 18’ del primo tempo e per quasi tutto il corso dell’incontro. Almeno fino al 39’ della ripresa, quando Cristiano Ronaldo ha chiuso l’incontro siglando l’ 1 a 1 definitivo. E se per questo gol è mancato il suono delle campane, il rispetto per Superga e per quello che rappresenta non manca mai. A prescindere dai risultati sul campo.