Il cortometraggio di Daniele Lince ed Elena Beatrice
Una proiezione nell'ambito della rassegna "Falchera Filmambiente"
Flavia Sandrone
Le alterazioni delle condizioni naturali dell’aria oggi sono un problema comune e l’unico modo per sensibilizzare l'opinione pubblica è parlarne.
Oggi, martedì 29 ottobre, la Biblioteca civica Don Lorenzo Milani, (via dei Pioppi 43), alle 20,30 propone il cortometraggio “Il ragazzo che smise di respirare” del regista e sceneggiatore Daniele Lince e della produttrice e aiuto alla regia Elena Beatrice, all’interno della rassegna cinematografica "Falchera Filmambiente".
Il giovane protagonista, ha solo undici anni, si chiama Max e il suo pensiero fisso è proprio l’inquinamento atmosferico. Decide di respirare a tratti, di trattenere il respiro e di fare degli esercizi di apnea, tutto questo per vivere più a lungo. Si confida con la sua piccola amica Erika, che non lo giudica e lo ascolta. A differenza invece dei suoi genitori che spaventati dal suo atteggiamento decidono di farlo seguire da uno psicologo.
Il corto della durata di 12 minuti e 43 secondi, è stato selezionato dal Centro Nazionale del Cortometraggio per il programma “Corti a scuola 2019” ed è stato sostenuto da Film Commission Torino Piemonte, da Lacumbia Film e da Rete Femminile Torino. Inoltre, ha vinto il primo premio nella sezione Visioni Ambientali a Visioni Italiane 2019 nella Cineteca di Bologna.
Dopo lo short, è previsto un intervento del presidente di Acea Pinerolese Industriale, Andrea Chiabrando, per il progetto "Free oil Pinerolo”. Il 16 aprile, 25 comuni hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per creare la prima “Oil free zone”. Il CPE, Consorzio Pinerolo Energia, si sta occupando di questo progetto insieme ad ACEA e il Politecnico di Torino collabora attivamente. In che cosa consiste? Un’unione di produttori e consumatori che creano una Comunità energetica, senza fini di lucro. Un grande passo verso le fonti rinnovabili, cercando di abbattere le fonti fossili, responsabili delle emissioni dell’anidride carbonica.