Chiusa fino a data da destinarsi
I Vigili del Fuoco hanno fermato le fiamme, ma il proprietario commenta: «questa non ci voleva»
Mariaelena Spezzano
«Fortunatamente una volante è passata alle 2, notando il fumo. Segnalazione e intervento dei Vigili del fuoco sono stati tempestivi: è stato un cortocircuito», spiega il titolare della Gelateria Miretti di Corso Matteotti, 5 a Torino, Leonardo La Porta, parlando dell’incendio che ha coinvolto il locale nella notte tra sabato e domenica: « Sabato abbiamo lavorato normalmente», prosegue, «all’una meno un quarto abbiamo chiuso», quindi «le fiamme sono divampate poco dopo le due».
Dopo oltre due mesi di chiusura a causa dell’emergenza C ovid-19, il funesto destino della gelateria, che quest’anno inaugurerà la stagione estiva in maniera diversa, sembra non conoscere tregua. A confermarlo è la comunicazione pubblicata sulla pagina Facebook del locale:
«La gelateria Miretti resterà chiusa a causa di un incendio fino a data da destinarsi».
Come racconta il titolare La Porta, il tentativo di far prendere aria al locale è stato fatto,
«ma i fili sono bruciati e l’odore di plastica è soffocante».
Se i danni maggiori hanno compromesso l’uso degli spazi dedicati al laboratorio ed al magazzino di stoccaggio, risparmiando il locale, è stato grazie ai soccorsi immediati dei pompieri, che si sono attivati prontamente,
«impedendo alle fiamme di arrivare al resto del locale». In maniera altrettanto veloce, sono giunti gli aiuti che assicurano la disponibilità delle apparecchiature per la produzione, «si sono offerti di condividere il loro laboratorio, da Reggio Calabria c’è addirittura chi mi ha proposto due macchinari fermi nel suo magazzino», così come gli assidui ed affezionati clienti della Gelateria Miretti si sono affrettati a trasmettere messaggi di sostegno, solidarietà e coraggio: «Sto ricevendo tanta solidarietà», che dimostra il suo sentimento di riconoscenza per l’affetto ricevuto anche su Facebook: « Ogni vostra frase in un momento così difficile mi hanno commosso profondamente ed aver toccato con mano di quanti colleghi, clienti, amici con la vostra generosità nel proporvi per darmi una mano. Vi sono veramente grato perché mi avete dato la forza per ripartire».
La Porta spera almeno nella ripresa dell’attività del bar tra 10 giorni, mentre, «per tornare a fare il gelato sarà lunga: ci sono 10 mila euro di danni», dichiara, poi conclude amareggiato: « La situazione era già grave, questa veramente non ci voleva».
Insomma, bisognerà aspettare ancora un po’ prima che i torinesi possano tornare ad assaporare la specialità della gelateria, nonché il gusto dedicato al patrono torinese premiato al festival nazionale del gelato nel 2018, il cono alla crema San Giovanni.